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Recensione: Vite apocrife di Francesco d'Assisi di Massimiliano Felli

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TRAMA 1266: quarant'anni dopo la morte del «Poverello d'Assisi», l'Ordine francescano è lacerato dalle divisioni interne. Bonaventura da Bagnoregio, in qualità di ministro generale dell'Ordine, ha completato da poco una nuova biografia di san Francesco. Durante il Capitolo di Parigi, si decide che la sua opera - che passerà alla storia come Legenda Maior - dovrà essere la versione ufficiale. Per questo motivo, lo stesso Bonaventura intima di distruggere tutti i documenti esistenti sulla vita di Francesco e di cercare frate Leone, l'ultimo sopravvissuto fra i diretti seguaci del Santo, un apostata che vaga tra i boschi in preda al delirio e che minaccia il buon nome dell'Ordine con le sue parole dissennate. Incaricato della missione è il giovane amanuense fra' Deodato, segretario di Bonaventura, che tuttavia non ha il coraggio di distruggere i documenti e decide di trasgredire agli ordini dei suoi superiori: salva dalle fiamme i manoscritti apocrifi e