Recensione: " Io e le Noir" di Gennaro Di Leo

Gennaro Di Leo ci ha dato l' opportunità di leggere il suo romanzo ed ecco qui la mia recensione. Consigliato ai lettori appassionati di gialli!


Trama.

Un amore intenso e drammatico, raccontato attraverso un memoriale di circa cinque anni, in cui si alternano episodi veri e presunti, personaggi credibili e strampalati, atmosfere rarefatte e giochi di parole, realtà e finzione. La realtà è quella di un incontro e di un trasferimento, di una frequentazione e di un disincanto, di una fine e di una morte, ossia tutto ciò che Andrea racconta di sé e della sua famiglia, di Nora e del suo lavoro.
La finzione , invece, è quella di tutto il resto: di una vita normale con una professione ordinaria, di un narratore innocente con un racconto innocuo, ossia tutto ciò che Andrea nasconde tra le righe.

La mia opinione.

 “Non conviene fermare il tempo prima che ci sfugga di mano?”
Lui : Andrea Barra, psicanalista con una vita che si divide fra lavoro, famiglia, calcetto con amici e un flirt con una collega. Un uomo come ce ne sono tanti…

Lei: Eleonora Previati detta Nora, docente precaria in cerca di una cattedra stabile, donna ironica ma, allo stesso tempo come tutti gli ironici, malinconica.
Una figlia Beatrice e un matrimonio infelice alle spalle.

La storia fra i due protagonisti, ambientata fra la caotica Milano e la salutare Massa, copre un arco di tempo di quasi 5 anni dal novembre 2004 al maggio 2009.

Il loro primo incontro avviene nello studio meneghino del dottor Barra dove Nora si reca, dietro consiglio di un’amica comune, a farsi psicanalizzare ;proprio questo lavoro di “scavo archeologico” che Andrea compie su Nora cercando di portar in superficie episodi rimasti sepolti li avvicina in modo dapprima complice con una simpatia reciproca fatta per lo più di frecciatine, ma col passare delle settimane grazie anche ad incontri fatti al di fuori dello studio, incontri “ casuali” ,questa simpatia sfocia in una storia d’amore importante.

La parvenza effimera di bella storia come ce ne sono molte fa da copertura col passare degli anni ad una realtà ben diversa e cupa ,fatta di annullamenti reciproci, egoismi, egocentrismo al limite del ridicolo e una routine sciatta e tediosa.

Non parlerò oltre della storia per non rovinare la lettura, ma non si può non rimanere avvinti dalla piacevole scorrevolezza di questa che, seppur tratti una complessa tematica, è narrata in maniera squisita; un libro che andrebbe riletto più volte, ottimo stile ricco di vocaboli ricercati ,qualcuno anche in disuso, curiosi giochi di parole come quello ,voluto a mio parere , del titolo stesso “Io e le Noir” dove viene citato il nome della protagonista ,Eleonora ,Nora appunto.

Nel libro il protagonista fa l’esatto contrario del suo lavoro, grazie a questa sorta di diario ci racconta e si racconta a noi lettori, esattamente come se lui fosse il paziente e noi che ascoltiamo ,anzi in questo caso leggiamo ,lo psicologo.


Andrea si mette a nudo di fronte al lettore, con una grande opera di introspezione ci parla della sua vita, quella reale ,con i suoi risvolti problematici e con i suoi pensieri più profondi; ma ci parla altresì della vita che avrebbe voluto, con la sua finzione di normalità.
Complimenti dunque a Gennaro Di Leo per aver fatto immergere il lettore in questa atmosfera dove non si capisce, fino alla fine , dove finisca la finzione e inizi la realtà e viceversa.

Andando avanti con le pagine, continuavano a tornarmi in mente le parole della canzone “Scirocco" di Francesco Guccini, un tango che racconta con poeticità e malinconia , una vita fatta di scelte sbagliate, di decisioni non prese, della capacità o meno di scegliere una strada e le relative conseguenze che questo comporta.

Concludo quindi citando le parole finali della canzone , che trovo adeguate al contesto : “Soffiasse davvero quel vento di scirocco e arrivasse ogni giorno per spingerci a guardare dietro la faccia abusata delle cose, nei labirinti oscuri delle case, dentro lo specchio segreto di ogni viso, dentro di noi.”

Commenti

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  2. come sempre una lettura del testo che scava e approfondisce continuo a pensare che dovresti cominciare a..pensare che potresti scrivere qualcosa....di tuo...e belle molto belle le parole della canzone del mitico Guccini che non conoscevo e andrò ad ascoltare..grande blogger..un abbraccio dal tuo Boss!!!

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