Recensione: The Irishman di Charles Brandt


TRAMA

La scomparsa di Jimmy Hoffa, leggendario leader sindacale, definito «l'uomo più potente degli Stati Uniti dopo il presidente» dal suo oppositore Robert Kennedy, è uno dei più grandi misteri della storia americana e ha ossessionato l'opinione pubblica del paese per decenni. Arrivato talmente in alto da intrattenere rapporti con la mafia e con le più importanti cariche dello Stato, Hoffa era un personaggio scomodo a molti uomini, politici e criminali. Fu visto l'ultima volta il 30 luglio 1975 e il suo corpo non fu mai ritrovato. Frank Sheeran, detto l'Irlandese – uno degli unici due non italiani nella lista dei ventisei personaggi di maggior spicco della criminalità organizzata americana stilata da Rudy Giuliani –, prima di morire chiede di confessare tutti i suoi crimini. Nel corso di svariati anni di interviste rilasciate a Charles Brandt, noto procuratore che ha condotto innumerevoli inchieste sulla malavita americana, l'Irlandese rivela il suo coinvolgimento in più di venticinque omicidi, tra cui quello di Jimmy Hoffa. Racconta anche la storia della sua vita: figlio della Grande Depressione, fu soldato in Italia durante la seconda guerra mondiale e, una volta tornato in patria, divenne uno dei più fidati sicari della Cupola di Cosa Nostra. Basandosi sulle sue parole, la penna di Brandt dà vita a un racconto epico, che si conclude con delle scottanti rivelazioni inedite sul coinvolgimento della mafia nell'assassinio dei Kennedy.

RECENSIONE

"Se sei in dubbio non avere dubbi."

Se, come me, amate le biografie e la storia questo è, senza dubbio, il libro che fa per voi.
Qualcuno potrebbe pensare: ecco una ennesima versione sulla scomparsa di Jimmy Hoffa, un nuovo scrittore che si cimenta nel raccontare le cause e gli accadimenti che portarono alla misteriosa fine del capo fondatore e leader indiscusso della International Brotherhood of Teamsters, o più semplicemente Teamsters.

Non è così.

"The Irishman" scritto da Charles Brandt, insegnante, avvocato, ex procuratore generale del Delaware, è tendenzialmente un libro di fatti, aneddoti e resoconti di un periodo storico ben preciso, che copre dagli anni '30 ai primi anni '80 del secolo scorso.
Partendo però da una data ben precisa il 30 luglio 1975, giorno della presunta morte di Hoffa.
L'autore, si avvale soprattutto di alcune interviste rilasciate, negli ultimi anni della sua vita, da Frank Sheeran uno dei principali sospettati per la sparizione improvvisa del suo capo assieme a Russel "Russ" Bufalino.
Sheeran, l'Irlandese, racconterà a Brandt gran parte della sua vita ad iniziare da quella militare durante la seconda guerra mondiale in Italia, il difficile dopoguerra e la speranza nel ricostruire un futuro migliore e vivibile. Passerà poi a raccontare del suo incontro con Jimmy Hoffa e l'inizio della intensa e proficua collaborazione con il leader sindacalista.
Una vita di lotte intestine nel sindacato degli autotrasportatori ma anche all'esterno, dove il procuratore generale, Robert Kennedy, diede non poco filo da torcere ad Hoffa e i suoi, portando alla luce il loro legame con le cosche mafiose italiane, ma non solo, che imperversavano in quel periodo negli Stati Uniti, decidendo il bello e il brutto tempo. 

"Per Jimmy e Russel la parola era sacra. Se ti promettevano qualcosa, potevi contarci. Nel bene e anche nel male, ma potevi esserne sicuro."

Conosceremo, grazie a questo racconto, i vari capi mandamento come: Sam "Momo" Giancana e Angelo Bruno e i loro variegati tirapiedi, i numerosi personaggi dello spettacolo e della politica legati ad essi: da Frank Sinatra a Dean Martin, passando per Sammy Davis Jr. .
Leggeremo di criminalità organizzata, mafia, omicidi, processi, condanne per corruzione e traffici illeciti di denaro.
Ma anche di un sindacato forte e potente a difesa delle migliaia di lavoratori americani, voluto da Hoffa e poi distrutto dall'egoismo e la meschinità di Frank Fitzsimmons; il tutto sapientemente ricostruito da Brandt in maniera eccelsa. Un finale inedito e sorprendente vi mostrerà gli omicidi dei fratelli John e Bobby Kennedy sotto tutt'altra luce.
Un saggio del 2004, rieditato dopo 15 anni dalla Fazi, un libro davvero affascinante, ovviamente non coinvolge come un romanzo, ma essendo una raccolta di aneddoti e interviste riesce comunque, grazie anche al certosino lavoro di ricerca e approfondimento di Charles Brandt, ad appassionare tantissimo.
Domani 27 novembre, la piattaforma Netflix distribuirà il film "The Irishman" tratto proprio da questo libro, i nomi, sia del regista Martin Scorsese che del cast: Robert De Niro, Al Pacino, Harvey Keitel fanno ben sperare in un immenso lavoro corale, ma di questo ve ne parlerò fra qualche giorno.



Frank Sheeran e Jimmy Hoffa


VALUTAZIONE




Federico


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