Recensione: Il mio Iraq di Dario Petucco

La storia di un marinaio che nel 2005 fu trasferito a Baghdad.



Trama.
A seguito della caduta del regime di Saddam Hussein, e dopo la formale richiesta del Governo ad interim dell’Iraq, la NATO decise di implementare una missione per la selezione ed addestramento delle ricostituite Forze Armate irachene. L’Autore fu tra i primi ad arrivare a Baghdad nel luglio del 2005. In questo libro racconta una fase della sua vita, non solo professionale, che lo ha segnato profondamente: la testimonianza, le emozioni, le impressioni di un marinaio italiano trovatosi a lavorare in sontuosi palazzi di marmo ricoperti di sabbia del deserto portata dal vento e nella International Zone, divenuta feudo americano. Una cronaca sincera, spontanea e genuina, che descrive con parole semplici una esperienza di vita vissuta in un contesto difficile ed irripetibile. Scritta dall’Autore con la penna, ed il cuore, rivolti al popolo iracheno.

La mia opinione.

Credo sia gusto definire questo libro "un dono". Sì, perché Dario Petucco con generosità condivide con noi la sua esperienza in un paese martoriato dalla guerra, una guerra che sicuramente conosciamo tutti grazie ai giornali, alla televisione ma che lui ci fa vedere da una prospettiva diversa, quella di un soldato, o più semplicemente un uomo, che ha deciso di andare in Iraq, mettendo in pericolo la sua vita, con un unico obbiettivo: quello di aiutare il popolo iracheno a ricostruire il proprio Paese.

“What have you done today for the Iraqi People?” ovvero “Che cosa hai fatto oggi per gli iracheni?”. Questa frase scritta su un pannello all ’ingresso del Comando NATO e che Dario riporta nel suo libro, mi ha colpita perché riassume nella sua semplicità la motivazione che spinge uomini come Dario a lasciare la propria casa, le proprie abitudini e comodità in nome della libertà e della democrazia.
"Ragazzi come Dario, pronti a correre dove la guerra fa diventare ciechi. Tra le loro certezze non figurano interessi milionari, strategie di potere o trame segrete: c’è solo la forza di passioni grandi come occhi di bambini in cerca di aiuto, c’è la voglia di partire perché si crede ancora che la pace sia la migliore arma da usare in guerra.”
Queste le parole della prefazione a cura di Marco Buticchi, parole che fanno commuovere e che rispecchiano quello che Dario con semplicità e attenzione ci racconta: ci racconta infatti di giovani ragazzi americani pieni di sogni che hanno il duro compito di stare ai posti di blocco, di  agenti del FBI e rudi militari che ridono fino alle lacrime di fronte ai cartoni animati in cerca di un po' di serenità per tirare avanti, dei soldati iracheni che collaborano con coraggio insieme agli americani per mettere fine agli attacchi terroristici di coloro che non vogliono il progresso del Paese.

Inoltre ci parla di donne irachene come Nedhal che ogni giorno attraversa i pericoli del centro di Baghdad per arrivare in ambasciata dove lavora, dei bambini che scherzano e giocano con i soldati, degli studenti iracheni che non cedono alle minacce e agli attacchi degli estremisti e continuano a studiare nella speranza di un futuro migliore.

Dario ci presenta un quadro della situazione in Iraq preciso e senza fronzoli, purtroppo infatti le difficoltà ci sono e la realizzazione di quel paese democratico che in molti sognano è ancora lontano.

Desidero concludere con queste parole piene di speranza:
“Se qualcuno mi chiedesse qual è l’immagine che vorrei trovare al mio ritorno, direi senz’altro l’immagine di quegli stessi bambini, magari anche con lo stesso vestito e le stesse scarpe, ma con il loro zainetto pieno di libri in attesa di un bus che li porti a scuola.”

Commenti

  1. Grazie di cuore, o come direbbero i miei amici iracheni Shukran. La tua recensione mi ha emozionato, hai colto nel segno quanto volevo esprimere.
    Dario

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Dario. Sono felice che ti sia piaciuta come a me è piaciuto il tuo libro

      Elimina
    2. E' per questo che ti ho chiesto di presentarmi presso Libri in Armonia a Massa. Così evito una stroncatura "live" ;)
      D

      Elimina
    3. Ahahahahah impossibile, il libro piacerà sicuramente!

      Elimina
  2. Caro Dario...ti sei imbattuto ..come è successo a me ..Nino Mignani..in una donna..di una sensibilità spiccata... Che riesce a leggere e scavare oltre le parole ... Erika...ha dunque una dote che la rende unica..quella di fare amare i libri e la lettura in genere...e di toccare il nostro cuore... cogliendoci sempre impreparati...con le sue splendide recensioni...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Recensione: I bambini di Svevia di Romina Casagrande

Recensione: Il primo istante con te di Jamie McGuire