Recensione: Appunti per me stessa di Emilie Pine


TRAMA

Con questo libro che le è valso il prestigioso Irish Book Award, Emilie Pine scosta il velo dallo specchio, si guarda, e si racconta con la forza di chi ha deciso di indagare se stessa infischiandosene dell'approvazione altrui. Dalle difficoltà relazionali con un padre amato e odiato, all'esperienza cruda dell'infertilità, alla fame imposta al proprio corpo di adolescente, fino al corpo, ancora lui, violato dalla prepotenza degli uomini: in queste pagine non trovate sguardi accomodanti ma parole come frecce imbevute di onestà e fierezza. Scava con foga, Emilie, nei ricordi. E dagli angoli bui della clandestinità emotiva ecco venire alla luce un autoritratto schietto e tagliente, una voce pronta a dettare le sue regole, figlie di una storia personale ma in cui ogni donna potrà riconoscere una caduta, o una vittoria, comunque la stessa, appassionata strada percorsa.

RECENSIONE

A chi consiglio questo libro? A tutti, alle donne, che siano madri, donne in carriera o adolescenti e agli uomini, quelli disposti a comprendere. Non è un memoir, né un’autobiografia. È un racconto nudo e crudo dell’autrice di esperienze personali attraverso cui denuncia dei taboo, delle imposizioni sociali, delle credenze che riguardano il mondo femminile da anni e a cui ancora oggi noi stesse siamo sottoposte. A volte, anche senza accorgersene, siamo intrappolate in certi codici sociali che influenzano il nostro comportamento. L’obbiettivo di Emilie è quello di farci aprire gli occhi e spingerci ad usare la nostra voce e i nostri diritti. E non si parla di chissà cosa, attenzione, si parla di cose semplici come il diritto di noi donne a lamentarsi, ad esprimere il proprio dolore, a parlare apertamente del nostro corpo. Voi potrete dirmi: “ma lo facciamo”, beh anche io lo pensavo così limitata dalle convenzioni sociali. Quante di voi infatti, per esempio, compresa me e l’autrice stessa, ha taciuto durante un pap-test cercando di ignorare il dolore causato da uno specolo utilizzato con imperizia? Quante di voi in preda ai crampi mestruali, hanno continuato a sorridere per non essere giudicate fragili e deboli?

“Il dolore è qualcosa di cui si suppone che le donne non debbano parlare, dal dolore delle mestruazioni a quello della ceretta a quello provocato dal non sentirsi all’altezza.”

Emilie affronterà altri temi, (tra cui l’aborto, problemi alimentari) sempre in maniera semplice, come un’amica e ci farà riflettere su quante cose noi donne dobbiamo lavorare ancora, partendo da noi stesse, amandoci di più e smettendo di giudicare noi e le altre.

“È arrivato il momento di accettare i nostri corpi come facevamo nell’infanzia, in quanto segni che dicono chi siamo, cosa abbiamo fatto. Il mio corpo è sano ed è sopravvissuto ad alcune sfide. È un corpo che mi fa sentire bene più di quanto mi faccia stare male.”

 VALUTAZIONE



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