Recensione: La lettrice della stanza 128 di Cathy Bonidan


TRAMA

Tutte le sere, cascasse il mondo, Anne-Lise Briard scivola tra le lenzuola e si lascia cullare dalle pagine di un buon libro. È un momento tutto per lei, un rituale al quale non potrebbe mai rinunciare. Perciò, quando nel comodino di un delizioso hotel della costa bretone trova un vecchio plico battuto a macchina, ne approfitta per rimpiazzare il romanzo che, distratta com'è, ha dimenticato di portare con sé da Parigi. Divorare in poche ore l'anonimo dattiloscritto - una struggente storia d'amore - e lasciarsi sedurre dal piccolo mistero che rappresenta per Anne-Lise sono tutt'uno. Ed ecco che, di colpo, un weekend fin troppo tranquillo si trasforma in un'avventura. Sì, perché a pagina 156 di quel racconto così trascinante è annotato un indirizzo - probabilmente quello dell'autore - al quale Anne-Lise decide di rispedire il malloppo, "con tante grazie per la bella lettura che mi ha regalato, sebbene senza volerlo". Ricostruire le peripezie e i passaggi di mano che hanno portato il libro fino a lei non sarà facile, ma Anne-Lise si getta nell'impresa anima e corpo. Per scoprire il segreto di una storia capace di toccare il cuore e le vite di quanti la leggono. E trovare il coraggio di scrivere per sé un finale inaspettato.

RECENSIONE

Potrei definire questo romanzo “sorprendente” per svariati motivi, il primo tra questi è lo stile. Non mi aspettavo dopo aver letto la trama di affrontare una lettura epistolare. Non sono un’amante dei romanzi epistolari e inizialmente infatti ho fatto fatica ad entrare in empatia con i personaggi, ma poi, grazie alla scrittura fluida e accattivante dell’autrice, mi sono fatta conquistare da questa fitta corrispondenza e dal mistero che si cela dietro al ritrovamento di un manoscritto nella stanza 128 del titolo.

È Anne-Lise, colei che scrive la prima lettera, a trovare questo manoscritto e a rimanere incantata dalla storia d’amore così struggente e pura, raccontata tra quelle pagine. Decide così di rispedirlo al suo legittimo proprietario Sylvestre, ed è a quel punto che verrà a conoscenza di una storia rocambolesca: Sylvestre infatti aveva perduto il romanzo nel lontano 1983 e in tutt’altro luogo, rispetto a dove è stato ritrovato da Anne-Lise molti anni dopo. Tutto ciò unito al fatto che la parte finale non è stata scritta dall’autore originale, incuriosisce Anne-Lise che attraverso queste lettere si metterà alla ricerca dei suoi proprietari precedenti.

Conosceremo così altri personaggi, tutti legati al manoscritto, tutti a cui la lettura ha cambiato la vita. C’è chi grazie alla storia narrata ha avuto il coraggio di dichiararsi al suo grande amore, chi ha deciso di rimediare agli errori passati. Attraverso le loro commoventi parole si celebra il potere unico ed indescrivibile che possono avere i libri sulle persone.

“Un romanzo può trascinarci così lontano da penetrarci e trasformarci per sempre. So che le creature di carta possono modificare i nostri ricordi e restare al nostro fianco per sempre.”

Un libro per chi ama i libri e ciò che possono fare, come ad esempio unire le persone (ciò che accade ad Anne-Lise e agli atri personaggi). Ed io come blogger so che è possibile, ho conosciuto persone straordinarie proprio grazie ai libri. Una lettura affascinante con un finale sorprendente!

VALUTAZIONE


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