Recensione: I fiori nascosti nei libri di Silvia Montemurro
TRAMA
Chiara è una giovane e promettente stilista che vive a Firenze. Quando il direttore di un hotel di lusso di Sankt Moritz la invita a organizzare una sfilata per i suoi ospiti, si sente baciata dalla fortuna. Così si mette in viaggio, ma per una bufera di neve arrivare a destinazione diventa impossibile. Alla dogana le consigliano di fermarsi a Villa Garbald, dove Chiara arriva e incontra prima il vecchio custode, Arold, e poi il figlio, Thomas. Entrambi sembrano turbati dalla sua presenza, forse per via della straordinaria somiglianza tra Chiara e la donna di un ritratto appeso in uno dei corridoi, che misteriosamente nottetempo svanisce. Il dipinto ritrae Irena, una ragazza polacca che, per sfuggire alla Seconda guerra mondiale, si è finta cittadina svizzera ed è stata accolta da un’amica della madre a Villa Garbald: lì, insieme ad altre giovani di buona famiglia, impara l’arte della tessitura e conosce Toni, un contrabbandiere. E il loro sarà un incontro che le cambierà per sempre la vita. Silvia Montemurro ci racconta di due donne lontane nel tempo e nello spazio ma legate da un unico destino e compone, tassello dopo tassello, una narrazione appassionante, che ci fa assaporare appieno il potere dei sentimenti, la magia dell’amore, la potenza delle storie.
RECENSIONE
“I fiori che nascondiamo nei libri sono i segreti che non riusciamo più a raccontare. Rimangono anni, tra le pagine, in attesa che qualcuno li ritrovi e porti alla luce la nostra vera storia.”
Ed è proprio così, attraverso dei fiori nascosti in alcuni libri, che la giovane Chiara conoscerà la storia di un’altra donna, Irena, vissuta durante uno dei periodi più bui della storia ossia la Seconda Guerra Mondiale. Non solo, Chiara scoprirà di avere un legame con questa donna, perché questi fiori hanno importanza anche per lei, sono stati l’ispirazione di tutta la sua collezione di abiti. Può essere un semplice caso?
Non sarà semplice scoprire la verità per Chiara, molti sono i misteri e gli interrogativi che si troverà ad affrontare e quello che le era sembrato un semplice caso sfortunato, una tempesta di neve che l’ha costretta a fermarsi nella meravigliosa Villa Garbald, sembrerà essere molto più di questo. Ad accompagnarla nella scoperta della storia di Irena, ma anche di se stessa, saranno i due uomini proprietari della villa: l’anziano e misterioso Arold e Thomas, il primo uomo da molto tempo che le fa battere il cuore.
Attraverso una narrazione tra presente e passato conosceremo così due donne che ci insegneranno a sperare anche nei momenti più bui. La storia di Irena, giovane costretta a lasciare la Polonia per vivere in un Paese che non conosce e con una falsa identità, ci farà commuovere fino alle lacrime e ci colpirà la sua forza nel rialzarsi e il coraggio di andare avanti anche dopo che la vita sembra accanirsi contro di lei. Quei fiori custoditi nei suoi libri preferiti saranno la sua ancora. E diciamolo non esiste connubio più perfetto a cui aggrapparsi quando si è tristi o pensiamo di non farcela.
“Qualsiasi cosa ti succederà nella vita, non devi arrenderti. L’iris ti aiuterà a ricordarti che quando tutto si fa grigio, prima o poi da qualche parte spunterà l’arcobaleno.”
Il primo di questi fiori le fu regalato dal padre prima della partenza, il narciso invece dall’uomo di cui si era innamorata ed è di un fiore, il nome che Irena dà alla sua bambina venuta alla luce in una Polonia distrutta.
Silvia Montemurro ha creato un romanzo dolce e piacevole, una storia profonda e vera ed è riuscita quasi a farci sentire il profumo di quei meravigliosi fiori.
VALUTAZIONE
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