Recensione: La biblioteca di Parigi di Janet Skeslien Charles


TRAMA

Parigi, 1940. I libri sono la luce. Odile non riesce a distogliere lo sguardo dalle parole che campeggiano sulla facciata della biblioteca e che racchiudono tutto quello in cui crede. Finalmente ha realizzato il suo sogno. Finalmente ha trovato lavoro in uno dei luoghi più antichi e prestigiosi del mondo. In quelle sale hanno camminato Edith Wharton ed Ernest Hemingway. Vi è custodita la letteratura mondiale. Quel motto, però, le suscita anche preoccupazione. Perché una nuova guerra è scoppiata. Perché l’invasione nazista non è più un timore, ma una certezza. Odile sa che nei momenti difficili i templi della cultura sono i primi a essere in pericolo: è lì che i nemici credono che si annidi la ribellione, la disobbedienza, la resistenza. Nei libri ci sono parole e concetti proibiti. E devono essere distrutti. Odile non può permettere che questo accada. Deve salvare quelle pagine, in modo che possano nutrire la mente di chi verrà dopo di lei, come già hanno fatto con la sua. E non solo. La biblioteca è il primo luogo in cui gli ebrei della città provano a nascondersi: cacciati dalle loro case, tra i libri si sentono al sicuro, e Odile vuole difenderli a ogni costo. Anche se questo significa macchiarsi di una colpa che le stritola il cuore. Una colpa che solo lei conosce. Un segreto che, dopo molto tempo, consegna nelle mani della giovane Lily, perché possa capire il peso delle sue scelte e non dimentichi mai il potere dei libri: luce nelle tenebre, spiraglio di speranza nelle avversità.

RECENSIONE

Unite la Storia, in questo caso una delle sue pagine più terribili ossia la Seconda Guerra Mondiale, con il potere unico e salvifico dei libri: otterrete un romanzo speciale, un vero gioiellino che ci parlerà direttamente al cuore. 

La protagonista Odile, con cui entrerete subito in empatia, è una giovane bibliotecaria in una Parigi che però da solare e frizzante diventa, a causa della guerra, sempre più inospitale e pericolosa. Ma all’American Library, biblioteca dove lei è cresciuta e lavora con passione, Odile e gli altri frequentatori trovano un luogo di pace, un posto dove poter ancora sognare, ridere, emozionarsi. All’interno di quelle mura, tra gli scaffali di libri, si creeranno dei rapporti veri, profondi di amore e amicizia. Odile, per esempio, stringerà un’amicizia fortissima con Margaret, una giovane inglese con un matrimonio infelice che a Parigi si sente un’estranea, ma che ritrova un posto nel mondo proprio grazie alla biblioteca. Alcuni dei personaggi dell’American Library, sono realmente esistiti, e ho trovato questo dettaglio particolarmente interessante. Soprattutto sapere che la signorina Reeder, direttrice coraggiosa che nonostante le minacce manterrà aperta al pubblico la biblioteca, sia realmente esistita, fa bene al cuore.

Mentre gli anni passano, e la guerra si fa sentire sempre di più, Odile e gli altri coraggiosi bibliotecari, non si fermeranno nonostante le leggi naziste lo proibiscano, difenderanno con coraggio le parole e la cultura, creando una Resistenza fatta di libri. Porteranno infatti i libri a casa di chi, come gli ebrei, non poteva più frequentare luoghi pubblici, o li invieranno ai soldati al fronte, donando così speranza.

“Perché i libri? Perché nessun’altra cosa possiede quella facoltà mistica di riuscire a far guardare la gente con gli occhi degli altri.”

Saranno sempre i nostri amati libri, ad unire anni dopo, una ormai solitaria Odile con una dodicenne rimasta orfana di madre e che muove i primi passi nella vita vera. Le due, nonostante la differenza di età, diverranno inseparabili e sarà proprio alla giovane Lily, che Odile racconterà la sua storia, quella della biblioteca e del perché adesso si trova lì, in Montana, così lontana dalla sua amata Parigi e dai suoi cari. Le avventure, infatti di Odile e degli altri protagonisti, vi faranno commuovere e riflettere, non solo sul potere dei libri ma anche sull’amore e sull’amicizia.

Un romanzo dunque, che vi consiglio con tutto il cuore.

VALUTAZIONE


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