Recensione: Vorrei incontrarti ancora una volta di Kate Eberlen

In questo periodo la Garzanti pubblica libri meravigliosi a non finire, e questo è davvero un gioiellino!


Trama.
Dicono che il destino, come un abile prestigiatore decida chi entrerà nella nostra vita. E per Tess e Gus, due diciottenni desiderosi di cogliere tutto quello che il futuro ha da offrire, il destino si presenta sotto forma di un incontro tanto casuale da essere indimenticabile. In una calda mattina estiva, nella basilica di San Miniato al Monte a Firenze, i loro sguardi si incrociano per la prima volta. E questione di un attimo fugace. Qualche parola sussurrata nel silenzio. Un sorriso rubato, forse promessa di un domani insieme. Ma le loro strade si dividono con la stessa rapidità con cui si erano sfiorate. Tess è costretta a crescere prima del previsto: abbandona il suo sogno di diventare una scrittrice per prendersi cura della sorellina. Gus finisce intrappolato in una vita che non gli appartiene rinunciando all'arte che ama tanto. Entrambi sono andati avanti e sembrano essersi lasciati alle spalle quell'estate toscana. Eppure, il destino nel corso del tempo li fa incontrare di nuovo. Sempre per brevi istanti di silenziosa perfezione dove tutto torna a essere possibile. Poi, li allontana di nuovo. Fino a quando, un giorno di molti anni dopo, sono di nuovo là dove tutto è cominciato. Oggi come allora, a separarli solo qualche metro di distanza. Una distanza che forse non è più incolmabile. Perché le loro sono due vite parallele con un unico destino: incontrarsi per sempre.

La mia opinione.
Questo romanzo meraviglioso ci insegna che la frase ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti, è verissima. Ci insegna che nella vita si può programmare il proprio futuro ma che non si deve mai essere certi che poi le cose andranno come volevamo, semplicemente perché il destino è lì pronto a rimescolare le carte in tavola. Così accadrà ai protagonisti Gus e Tess. Tess che aveva programmato il suo futuro filo e per segno si ritroverà invece sola a badare alla sorellina Hope dopo la morte della madre, temendo per tutta la vita di ammalarsi anche lei. Gus invece spinto dal senso di colpa dopo la morte del fratello, si ritroverà a vivere una vita programmata dagli altri dove lui si muove come una pedina e dove non riesce ad esprimere le sue vere capacità, i suoi veri sogni. I due protagonisti sebbene conducano due vite differenti si sfioreranno per ben sedici anni senza mai incontrarsi sul serio finché un giorno finalmente proprio a Firenze la città in cui si erano incontrati per la prima volta, la vita li donerà un altra possibilità. Durante la lettura spesso mi sono trovata a pensare "Dai, Tess girati c'è Gus", " Su Gus ma non la riconosci?!" ma alla fine ho concordato con loro, forse questi anni divisi sono serviti, forse se avessero iniziato a frequentarsi allora non starebbero insieme adesso. Ed è questo il bello di questo romanzo, osservare l'operato del destino nelle nostre vite! Vi lascio con una citazione che ho adorato:
"Oggi è il primo giorno del resto della tua vita"

Commenti

  1. Ciao, ho trovato il tuo blog cercando una recensione su questo romanzo per capire se potesse piacermi o meno. La tua recensione mi ha convinta e mi sono iscritta ai lettori fissi e ti va passa a vedere il mio blog destinodicarta.blogspot.it :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie cara. Da adesso ti seguo anch'io. Un abbraccio.

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Recensione: I bambini di Svevia di Romina Casagrande

Recensione: Il mio Iraq di Dario Petucco

Recensione: Il primo istante con te di Jamie McGuire